Il calamaro è un mollusco cefalopode, appartenente alla famiglia dei teutoidei . Una stirpe molto “allargata”, infatti ne esistono di 375 specie differenti. Presenti sulla terra sin dall’epoca giurassica si va dal comune calamaro mediterraneo di piccole dimensioni fino al leggendario calamaro gigante, che può raggiungere i 18 metri di lunghezza e che è il più grande invertebrato del pianeta terra. Descrizione scientifica: Loligo Vulgaris
Caratteristiche fisiche
Ha una linea lunga e affusolata, un aerodinamicità che gli consente di essere un gran nuotatore. Dieci braccia circondano la bocca, in tutte sono presenti delle ventose. In due di questi tentacoli, più lunghi degli altri, le ventose si trovano solo all’estremità. La loro funzione è finalizzata alla caccia, le due estensioni più lunghe catturano la preda per poi passarle alle braccia e di li direttamente alla bocca . Il calamaro è un mollusco carnivoro e per questo nella sua bocca troviamo due importanti mandibole. Come in tutti i cefalopodi la regione cefalica è molto sviluppata, la conchiglia comune a quasi tutti i molluschi è di piccole dimensioni ed nascosta sotto il mantello. Tutte caratteristiche che, come dicevamo prima, porta a fare del calamaro un abile nuotatore. La sua propulsione è garantita dalla forte e veloce espulsione dell’acqua dal sifone, che si trova nella parte cava del mollusco, durante la fase della espirazione. Ai lati del corpo ci sono anche un paio i piccole pinna col compito di stabilizzare il movimento e di consentire all’animale anche movimenti a bassa velocità. Nella cavità del calamaro, infine, troviamo la ghiandola dell’inchiostro. Liquido di colore nero che viene espulso nelle situazioni di pericolo per disorientare i predatori.
Habitat
Nella maggior parte dei mesi dell’anno vive in alto mare, si sposta lungo la costa nel periodo estivo ed autunnale per dar luogo alla riproduzione. I suoi spostamenti non sono mai solitari, si muove numeroso in grandi banchi. Le sue migrazioni sono spesso verticali, affiora la notte in cerca di cibo per poi tornare in fondo al mare di giorno. Si nutre di pesci, crostacei e altri molluschi che disorienta espellendo l’inchiostro e cattura con i tentacoli. Ha una vita brevissima, non più di due anni e per questo possiede una elevata aggressività per la protezione di se stesso, una spiccata voracità nel cibarsi e un non comune senso di conservazione della specie.
Proprietà nutritive
Esattamente come tutti i cefalopodi è ricco di sali minerali quali sodio, calcio, magnesio e fosforo, di vitamine (la A in particolare), di una discreta quantità di proteine. La bassa percentuale di grassi ne fa un alimento consigliato per il mangiar sano e le diete ipocaloriche. Altra caratteristica che ne fa un ottimo alimento è la bassa percentuale di colesterolo. Numeri alla mano, la quantità di calorie di una porzione destinata ad un individuo adulto non arriva a settanta, 100 grammi di prodotto, infatti, costituiscono all’incirca 65 kcal. Ricette di cucina Come anticipato il calamaro costituisce uno dei cibi più sani e “magri” in cucina. Di usi e di ricette ne sono stati stilati , può essere servito come antipasto, come primo, anche come secondo, fritti o alla griglia. Lo possiamo trovare nell’insalata di mare, nella specialità campana paccheri al sugo di calamari, negli spiedini di mare, anelli di calamari al forno o panati e fritti, nel freschissimo risotto ai frutti di mare ed una miriade di tipologie con ripieno. Tra queste spicca di sicuro una specialità tipica iberica, i calamari ripieni all’andalusa. Piatto prelibato originario di una località di Granada, Guadix. Il ripieno consiste in una ricetta composta sempre da calamari tritati e un soffritto di carote, cipolle, pangrattato, uovo sodo e prezzemolo. Il tutto cotto in un prelibato sugo di pomodoro. Una variante particolare dei calamari alla andalusa prevede un ripieno di carne a contrasto. Un tocco di internazionalità alla nostra cucina per rendere più sofisticata e ricercata una cena importante.