Granciporro

Granciporro

Il mare, ha da sempre avuto un ruolo importante nella vita dell’uomo, soprattutto come fonte di nutrimento per il proprio sostentamento.
Pesce,crostacei e molluschi, sono presenti nei nostri piatti, con ricette rimaste pressochè invariate nel tempo e con altre revisionate o create ex novo. L’obiettivo che ci proponiamo oggi, è quello di conoscere meglio un frutto del nostro mare: il Granciporro. Conosceremo le caratteristiche, l’habitat, le proprietà nutritive e l’utilizzo in cucina, di questo particolare animale marino.
Descrizione scientifica: Cancer Pagurus

Caratteristiche fisiche
Il Granciporro detto anche Gransoporo in veneto, è un crostaceo decapode (possiede cioè dieci pereiopodi: otto zampe più due chele) , un granchio di grandi dimensioni, con diametro che può misurare dai 20 ai 40 cm e un peso che può arrivare fino a 3 kg.Lento e poco aggressivo le sue abitudini sono prevalentemente notturne. Ha un carapace (la corazza) più largo che lungo, con forma a ventaglio ed è pressochè liscio e privo di tubercoli. Ha un colore nocciola, marrone rossiccio degradante, fino al grigio scuro. Il bordo laterale del carapace mostra lobuli privi di asperità o spinosità, quindi inermi. Le zampe presentano una peluria giallognola, mentre le due grosse e robuste chele, anch’esse color nocciola e marrone rossiccio, si presentano sempre più scure, man mano che ci si avvicina alle due tenaglie.

Habitat
Il granchio vive, da pochi metri fino ai cento metri di profondità, prediligendo fondi e strati rocciosi. E’ presente prevalentemente nell’Oceano Atlantico, soprattutto sulle coste britanniche, mentre è assai raro ritrovarlo nel nostro Mar Mediterraneo. La maggior parte degli esemplari dei nostri mari, sono pescati nella laguna veneta e sono di norma più piccoli, rispetto a quelli che vivono nell’oceano. Non ci sono periodi particolari che ne favoriscono la cattura, il pescato è infatti costante per tutto l’anno, anche se, si rilevano lievi aumenti nel periodo autunno-inverno.

Proprietà nutrizionali
Per ogni 100g di Granciporro sono stati riscontrati i seguenti valori:
Valore energetico: 99 Kcal
Proteine : 21,3 g
Carboidrati : 1,8 g
Grassi: 0,7 g di cui saturi 0,2 g
Possiamo constatare come il crostaceo fornisca:
– basso apporto energetico
– notevole apporto proteico
– tracce di carboidrati semplici
– quantità bassa di grassi
Non conosciamo dati precisi, ma possiamo comunque dire che, come tutti i granchi e i crostacei, il Granciporro fornisce anche, un medio-alto apporto di colesterolo (circa 100mg/100g) in relazione ad un contenuto di trigliceridi non eccessivo (ciò vuol dire che, nonostante si abbia una quantità rilevante di colesterolo, è comunque preferibile alla carne o al pollame, per la bassa presenza di grassi saturi) , un ottimo apporto di vitamine idrosolubili (del gruppo B, soprattutto tiamina, riboflavina e niacina) e un apporto soddisfacente di ferro e potassio.

Ricette di cucina
La maggior parte delle ricette per cucinare il Granciporro sono ovviamente di tradizione e origine veneta. Economico, poco conosciuto e probabilmente sottovalutato rispetto agli altri crostacei, con il suo ottimo sapore, dolce e la sua versatilità, può essere utilizzato in primi, secondi, insalate, sia per piatti freddi che caldi e può essere cucinato in svariati modi, al vapore, al forno, lessato. Tra i piatti ricordiamo l’insalata, “Granciporro in insalata”, tra i primi, “Gnocchetti al Granciporro”, “Risotto al Granciporro”, “Spaghetti al Granciporro”, “Paccheri con Granciporro” , tra i secondi, “Granciporro al Vapore” , “Granciporro in casseruola”, “Granciporro al tegame”, infine il piatto e il secondo più rinomato ” Granciporro al rosmarino” o anche chiamato “Granciporro alla Veneziana”.
Il consiglio è quello di effettuare la cottura tramite ebollizione. Prima della cottura è bene lavare il crostaceo accuratamente, magari strofinando la corazza con uno spazzolino e con un coltello, togliere eventuali incrostazioni . Dopo aver riempito una pentola di acqua (leggermente salata) e fatta portare ad ebollizione, possiamo immergere il Granciporro, cuocendolo per circa 20 minuti. Successivamente , sempre con l’uso di un coltello e magari uno schiaccianoci, aprire e spaccare la corazza per prelevare accuratamente la polpa, usandola poi come meglio si preferisce.

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