La palamita, detta anche sarda mediterranea, appartiene alla famiglia degli scombridae -la stessa del tonno- ed è un pesce carnivoro e predatore. Caccia sardine ed acciughe. Sogno dei pescatori professionisti, la palmita è un pesce decisamente comune nei mari nostrani.
Descrizione scientifica: Sarda Sarda
Caratteristiche fisiche
La palamita è spesso confusa con il tonnetto, poiché gli somiglia molto. Questo pesce ha una forma decisamente allungata, il dorso è di colore azzurro o, in certi casi, addirittura blu scuro, i fianchi sono argentati e gli occhi molto piccoli. Le pinne dorsali hanno la forma di un triangolo, ma sono più piccole rispetto a quelle del tonno così come quelle del ventre e le pettorali. La bocca è invece grossa e larga. Può arrivare fino a 90 centimetri di lunghezza per un peso pari a 10/11 chilogrammi ma generalmente la palmita si attesta sui 60 centimetri per 7 chili.
Habitat
Queste specie ittiche vivono nel Mar Mediterraneo, nel Mar Nero e nell’Oceano Atlantico. In Italia si trovano facilmente in Campania, in Liguria, in Sicilia e in Toscana. Vivono in branchi e non è raro trovarli lungo le coste o alle imboccature dei porti. Quindi la palamita viene pescata a canna oppure, di notte, con l’ausilio delle reti.
Proprietà nutritive
Tra i pesci azzurri, la palamita viene considerato una vera e propria miniera di proprietà nutritive: è ricco di sali minerali come fosforo, calcio, sodio e potassio ma è anche un’ottima fonte di proteine e vitamina A nonché di Omega 3 utilissimi per proteggere il cuore e le arterie soprattutto nei casi in cui si soffre di valori alti del colesterolo. Un etto di palamita contiene circa 160 calorie.
Ricette di cucina
La palamita è spesso adoperata in cucina come sostituto del tonno: in realtà si tratta di un pesce dalle carni forse anche più saporite e non va sottovalutato solo perché meno pregiato. Innanzitutto, occorrerebbe ricordare che la palamita più saporita è quella che non supera i 3-4 chilogrammi di peso. La ricette che vedono protagonista questo prodotto ittico sono davvero tante ma l’utilizzo gastronomico più frequente per la palamita è la gustosissima preparazione sott’olio. I filetti di palamita sott’olio si trovano già pronti al supermercato ma possono essere facilmente preparati anche in casa: eliminate la testa e la coda ma poi pulite il pesce solo dopo averlo bollito in acqua salata, sarà più facile togliere pelle e lische. In questo caso il prodotto finale non avrà nulla da invidiare in quanto a sapore e prelibatezza ai più famosi filetti di tonno sott’olio. Il segreto per la buona riuscita di questa preparazione sta nella bollitura del pesce che va fatto poi ben asciugare all’aria, ma anche nell’olio utilizzato che dovrebbe essere di semi al 60% ed extravergine d’oliva per il rimanente 40%. Ricordate di attendere almeno quindici giorni prima di iniziare a consumare la palamita sott’olio. E sterilizzate i vasetti a dovere facendoli bollire per 20 minuti e poi lasciandoli in acqua per almeno 12 ore in modo da creare il sottovuoto. Vanno conservati in un luogo fresco e asciutto. Tuttavia la palamita è ottima anche cotta al forno, in padella, al vapore, al cartoccio e in umido. In molti la utilizzano anche per condire la pasta impiegandola nel cosiddetto ragù di pesce, attraverso il quale il sapore deciso della palamita viene davvero esaltato. I palati più raffinati amano anche degustarla a crudo e quindi preparano la tartare di palamita che ha lo stesso procedimento di quella di tonno.