E’ stata approvata dal Parlamento Europeo l’istituzione del Fondo Europeo per gli Affari Marittimi e la Pesca. L’Unione Europea sembra andare inoltre nella direzione di provvedimenti che consentano la ricostruzione degli stock ittici, unitamente alla fine della pesca eccessiva. Il Parlamento Europeo ha da poco approvato l’istituzione di un Fondo Europeo per gli Affari Marittimi e la Pesca (FEAMP). Il fondo avrà un valore di 6 miliardi e mezzo, e sarà relativo al periodo che va dal 2014 al 2020. L’istituzione del fondo rappresenta il modo di concretizzare l’attuazione di una riforma della Politica Comune della Pesca (PCP) dell’UE, che ha tra i suoi obiettivi anche quello del recupero degli stock ittici e di un limite alla quantità del pescato. I componenti del Parlamento Europeo si sono espressi favorevolmente, circa la necessità di destinare denaro alla raccolta, al controllo e all’applicazione delle norme, e hanno reso più forti le regole che impongono, nel caso gli Stati Membri non rispettino le norme della PCP, il blocco delle somme elargite come contributi. I parlamentari, però, hanno votato anche in favore dei contributi per la sostituzione dei motori e di altre misure che, notoriamente, rappresentano incentivi alla pesca eccessiva. Serena Maso, coordinatrice nazionale della coalizione OCEAN2012, ha affermato che i membri del Parlamento Europeo, a febbraio, hanno approvato a larga maggioranza alcune misure per limitare la pesca nelle acque dei Paesi Membri dell’Unione Europea e recuperare gli stock ittici. In conformità a quanto deciso con questa votazione, sono stati autorizzati anche controlli più severi, una più efficiente raccolta dati, e pubblici aiuti per la ricostruzione degli stock ittici; in aggiunta a questi provvedimenti, c’è da sottolineare la bocciatura di una proposta che andava nella direzione di aiuti finanziari, da parte della Comunità Europea, per costruire nuovi pescherecci. Secondo la Maso, però, “l’attuazione di un’ambiziosa Politica Comune della Pesca”, in grado di avviare i paesi dell’Unione Europea sulla strada di una “pesca sostenibile”, sarà ostacolata proprio da alcuni altri provvedimenti che sono in contrapposizione con le misure votate a febbraio. La Maso si riferisce soprattutto ai i “sussidi per la sostituzione dei motori e gli aiuti per il fermo temporaneo piuttosto che per la riduzione della sovraccapacità di pesca”. Secondo Sebastiano Venneri di Legambiente, il recente voto rappresenterebbe un “chiaro messaggio ai Ministri della pesca dell’UE”, che saranno prossimamente impegnati, nell’ambito delle future contrattazioni tra Consiglio sul Fondo Europeo per gli Affari Marittimi e la Pesca e il Parlamento, a sostenere la causa dell’incremento di contributi da destinare “alla raccolta dati, al controllo e all’applicazione della normativa”. Venneri ha anche fatto notare come, attraverso il loro voto, i parlamentari europei abbiano voluto lanciare un monito a chi trasgredisce le regole, facendo capire di non essere disposti ad elargire soldi pubblici a chi non rispetta le norme. Intanto, Ministri della Pesca e Parlamento hanno dato il via alle negoziazioni riguardanti la bozza definitiva del FEAMP, rimandando a primi giorni del mese di novembre l’avvio della discussione.